Prospettive Europee per la Previdenza Integrativa
Lo scenario attuale del welfare risulta caratterizzato da:
A) una bassa crescita economica: diminuisce la fiducia delle imprese, il debito pubblico è in aumento e i governi, a fronte di risorse pubbliche calanti, tendono a trasferire i rischi sugli individui;
B) un sistema di welfare sotto pressione: il sistema pensionistico e il sistema sanitario risultano
progressivamente insufficienti;
C) un quadro normativo in profonda evoluzione e una società in trasformazione;
D) il bisogno di sicurezza delle famiglie: cominciano a palesarsi rischi sociali nuovi, la famiglia ha
bisogno di sostegno e di guida nel proteggere i propri progetti di vita;
Tutti questi fattori impongono agli assicuratori un ruolo sociale attivo e propositivo, un contributo determinante nell'aiutare a gestire questa nuova situazione, pronti a cogliere gli ampi spazi di mercato che questo momento sta evidenziando.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico, risulta necessario integrare la previdenza pubblica con la previdenza complementare (il cui quadro normativo di riferimento è delineato dal D.Lgs 252/2005) per riuscire a mantenere inalterato il tenore di vita nel momento in cui si smette di lavorare.
Le Leggi consentono varie forme di alimentazione delle forme pensionistiche integrative, destinate ad integrare la classica pensione di base (pubblica) prevista dai diversi tipi di rapporto contrattuale di lavoro, forme che variano dai Fondi Pensione, Aperti o Chiusi/Negoziali, fino ai Piani Individuali di Previdenza (PIP), soluzioni a cui l'aderente può attingere solo tramite Imprese di Assicurazione.
In un quadro come quello sopra evidenziato, al fine di completare la premessa in modo utile per capire su quale forma di previdenza integrativa orientarsi (a prescindere dal fornitore...), é estremamente importante valutare le performances medie delle varie soluzioni possibili, performances ben evidenziate dalla figura seguente:
Si capisce subito che il rendimento medio più elevato lo forniscono i PIP, i quali consentono pure di scegliere soluzioni che prevedono la garanzia della restituzione del capitale netto versato. Anche i PIP offrono la possibilità di scegliere tra diverse forme di rischio e d'investimento delle somme in essi investite, ma dobbiamo registrare che nella media le più performanti sono quelle collegate alle cosiddette Gestioni Separate, ovvero gestioni distinte dal patrimonio delle Imprese Emittenti le quali garantiscono in ogni caso la restituzione dei capitali netti investiti (al netto dei costi di acquisizione che gli aderenti subiscono ad ogni versamento nel proprio PIP.
Senza entrare nel merito dei vari vantaggi/trattamenti fiscali previsti dalle norme per le varie forme di investimento nella Previdenza Integrativa, ci preme evidenziare il fatto che il quadro generale di cui sopra é quello Italiano ma, da quando il nostro Paese é integrato nell'Unione Europea, nel corso degli anni tutti i trattamenti della Previdenza Integrativa presenti nei vari Stati membri hanno subito delle progressive modifiche per consentire l'armonizzazione di tutte le differenze presenti nei vari ordinamenti locali.
In particolare, il 25/7/2019 é stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il
materia di prodotto pensionistico individuale paneuropeo (Pepp). Il Provvedimento entrerà in vigore tra 12 mesi.
In questa fase, mancando tutta una serie di informazioni relative all’applicabilità, accessibilità ed alla fiscalità di tale strumento, ci limitiamo a precisare che, ai sensi del presente Regolamento, per Pepp s'intende un prodotto pensionistico individuale di risparmio a lungo termine, con l’esplicito obiettivo di generare reddito al momento del pensionamento e con limitate possibilità di riscatto anticipato.
In sostanza, si tratta di un prodotto pensionistico standardizzato a livello europeo che risulta complementare e aggiuntivo ai sistemi pensionistici nazionali esistenti (obbligatori o aziendali e
professionali) che tiene conto dell’attuale frammentazione e diversificazione dei sistemi pensionistici all’interno dell’Unione, ponendosi come valida alternativa per i risparmiatori che non hanno accesso a prestazioni pensionistiche adeguate ovvero per i lavoratori mobili che potranno far ricorso al servizio di portabilità del piano pensionistico individuale nell’Unione europea, in coerenza con il diritto dei cittadini di vivere e lavorare in tutti i Paesi Membri.
Il prodotto potrà essere offerto a seguito di una registrazione nel Registro Pubblico Centrale, mantenuto da Eiopa (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, è un organismo dell'Unione europea che dal 1º gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato assicurativo europeo. Ad essa partecipano tutte le autorità di vigilanza assicurativa dell'Unione europea) da imprese finanziarie, enti creditizi, società d'investimento nonché da compagnie assicurative. In quest'ultimo caso, il Pepp potrà essere distribuito dagli intermediari assicurativi nel rispetto delle disposizioni generali fissate dal Regolamento UE 2019/1238 e dal Diritto Nazionale.
Il percorso di armonizzazione é quindi iniziato, e riteniamo che dovrà poi completarsi con una normativa unica europea, derivante dall'armonizzazione di tutti gli altri ambiti nazionali degli aderenti (Fiscale, ecc.). Sarà poi nostra cura aggiornare il presente quadro non appena saranno definite tutte le linee guida per l'emissione dei Pepp.
Lo scenario attuale del welfare risulta caratterizzato da:
A) una bassa crescita economica: diminuisce la fiducia delle imprese, il debito pubblico è in aumento e i governi, a fronte di risorse pubbliche calanti, tendono a trasferire i rischi sugli individui;
B) un sistema di welfare sotto pressione: il sistema pensionistico e il sistema sanitario risultano
progressivamente insufficienti;
C) un quadro normativo in profonda evoluzione e una società in trasformazione;
D) il bisogno di sicurezza delle famiglie: cominciano a palesarsi rischi sociali nuovi, la famiglia ha
bisogno di sostegno e di guida nel proteggere i propri progetti di vita;
Tutti questi fattori impongono agli assicuratori un ruolo sociale attivo e propositivo, un contributo determinante nell'aiutare a gestire questa nuova situazione, pronti a cogliere gli ampi spazi di mercato che questo momento sta evidenziando.
Per quanto riguarda il sistema pensionistico, risulta necessario integrare la previdenza pubblica con la previdenza complementare (il cui quadro normativo di riferimento è delineato dal D.Lgs 252/2005) per riuscire a mantenere inalterato il tenore di vita nel momento in cui si smette di lavorare.
Le Leggi consentono varie forme di alimentazione delle forme pensionistiche integrative, destinate ad integrare la classica pensione di base (pubblica) prevista dai diversi tipi di rapporto contrattuale di lavoro, forme che variano dai Fondi Pensione, Aperti o Chiusi/Negoziali, fino ai Piani Individuali di Previdenza (PIP), soluzioni a cui l'aderente può attingere solo tramite Imprese di Assicurazione.
In un quadro come quello sopra evidenziato, al fine di completare la premessa in modo utile per capire su quale forma di previdenza integrativa orientarsi (a prescindere dal fornitore...), é estremamente importante valutare le performances medie delle varie soluzioni possibili, performances ben evidenziate dalla figura seguente:
Si capisce subito che il rendimento medio più elevato lo forniscono i PIP, i quali consentono pure di scegliere soluzioni che prevedono la garanzia della restituzione del capitale netto versato. Anche i PIP offrono la possibilità di scegliere tra diverse forme di rischio e d'investimento delle somme in essi investite, ma dobbiamo registrare che nella media le più performanti sono quelle collegate alle cosiddette Gestioni Separate, ovvero gestioni distinte dal patrimonio delle Imprese Emittenti le quali garantiscono in ogni caso la restituzione dei capitali netti investiti (al netto dei costi di acquisizione che gli aderenti subiscono ad ogni versamento nel proprio PIP.
Senza entrare nel merito dei vari vantaggi/trattamenti fiscali previsti dalle norme per le varie forme di investimento nella Previdenza Integrativa, ci preme evidenziare il fatto che il quadro generale di cui sopra é quello Italiano ma, da quando il nostro Paese é integrato nell'Unione Europea, nel corso degli anni tutti i trattamenti della Previdenza Integrativa presenti nei vari Stati membri hanno subito delle progressive modifiche per consentire l'armonizzazione di tutte le differenze presenti nei vari ordinamenti locali.
In particolare, il 25/7/2019 é stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il
REGOLAMENTO (UE) 2019/1238 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 20 giugno 2019
sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP)
recante norme uniformi in materia di registrazione, creazione, distribuzione e vigilanza inmateria di prodotto pensionistico individuale paneuropeo (Pepp). Il Provvedimento entrerà in vigore tra 12 mesi.
In questa fase, mancando tutta una serie di informazioni relative all’applicabilità, accessibilità ed alla fiscalità di tale strumento, ci limitiamo a precisare che, ai sensi del presente Regolamento, per Pepp s'intende un prodotto pensionistico individuale di risparmio a lungo termine, con l’esplicito obiettivo di generare reddito al momento del pensionamento e con limitate possibilità di riscatto anticipato.
In sostanza, si tratta di un prodotto pensionistico standardizzato a livello europeo che risulta complementare e aggiuntivo ai sistemi pensionistici nazionali esistenti (obbligatori o aziendali e
professionali) che tiene conto dell’attuale frammentazione e diversificazione dei sistemi pensionistici all’interno dell’Unione, ponendosi come valida alternativa per i risparmiatori che non hanno accesso a prestazioni pensionistiche adeguate ovvero per i lavoratori mobili che potranno far ricorso al servizio di portabilità del piano pensionistico individuale nell’Unione europea, in coerenza con il diritto dei cittadini di vivere e lavorare in tutti i Paesi Membri.
Il prodotto potrà essere offerto a seguito di una registrazione nel Registro Pubblico Centrale, mantenuto da Eiopa (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, è un organismo dell'Unione europea che dal 1º gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato assicurativo europeo. Ad essa partecipano tutte le autorità di vigilanza assicurativa dell'Unione europea) da imprese finanziarie, enti creditizi, società d'investimento nonché da compagnie assicurative. In quest'ultimo caso, il Pepp potrà essere distribuito dagli intermediari assicurativi nel rispetto delle disposizioni generali fissate dal Regolamento UE 2019/1238 e dal Diritto Nazionale.
Il percorso di armonizzazione é quindi iniziato, e riteniamo che dovrà poi completarsi con una normativa unica europea, derivante dall'armonizzazione di tutti gli altri ambiti nazionali degli aderenti (Fiscale, ecc.). Sarà poi nostra cura aggiornare il presente quadro non appena saranno definite tutte le linee guida per l'emissione dei Pepp.